venerdì 7 novembre 2008

Qual è il modo di approcciarsi allo straniero nelle culture diverse dalla nostra?


Ciao di nuovo!

Nel mio intervento precedente accennavo alla mia esperienza in Honduras, vorrei raccontarvi qualcosa in più per farvi capire il loro modo di approcciarsi allo "straniero" che si cala nella loro cultura dato che a me ha colpito molto. Noi italiani, e includo anche me stessa, spesso siamo piuttosto diffidenti nei confronti di ragazzi provenienti da culture differenti, soprattutto quelle che ci sembrano così lontane e inconcepibili, troppo diverse dalla nostra per poter trovare un punto di incontro. Al mio arrivo in Honduras ,invece, sono rimasta molto colpita dal loro modo di fare; da subito hanno cercato di coinvolgermi e di aiutarmi ad inserirmi nel loro mondo, ma quello che soprattutto mi ha colpita è la loro curiosità. Erano interessati alla mia cultura, volevano sapere, conoscere il più possibile riguardo all'Italia e all'italiano, mi riempivano di domande per imparare. Sono rimasta impressionata, ovviamente molto positivamente, da questa loro apertura verso una cultura così lontana e differente dalla loro. Per questo vorrei proporvi una riflessione, secondo la vostra personale opinione, cos'è che blocca i giovani italiani nell'apertura verso "lo straniero"?

Nel mio prossimo intervento vi proporrò un altro fatto accaduto recentemente nel mio paese, per riflettere insieme, con chi ne abbia voglia, su questo tema.

Buon fine settimana a tutti!

4 commenti:

kuijt ha detto...

esistono stranieri in italia?

SiL ha detto...

Scusa ma non capisco la tua domanda...cioè non capisco cosa vorresti dire...mi farebbe piacere se mi spiegassi!

MeneFraPo - Francesco ha detto...

Secondo me la domanda di Kuijt "esistono stranieri in Italia?" è giusta, soppratutto in questo periodo.
Su che base diciamo chi è straniero e chi no? Siamo noi gli stranieri in Italia?

SiL ha detto...

Bè sicuramente in una società globalizzata come quella odierna i confini non esistono più e tutti i paesi contengono svariate culture al loro interno, eppure c'è ancora chi non accetta tutto ciò, c'è chi ancora discrimina lo "straniero", altrimenti non leggeremmo sui giornali di certi atti,anche di violenza,nei confronti di coloro che vengono considerati "diversi", ed è proprio di questo che io sto parlando, è giusto che in una società che cambia la mentalità delle persone resti imbalsamata?